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Prove invalsi – maschera java in versione test

Le prove Invalsi di quest’anno sono ormai alle porte. Da due anni è a disposizione una maschera scritta in java che permette di tabulare i risultati anche alle scuole dove non è installato Excel ma è stata fatta un’altra scelta, per esempio Libreoffice. Chi si occupa di questa soluzione in Invalsi è l’ing. Leonardo Villani che si è dimostrato estremamente disponibile a supportare le scuole che hanno fatto questa scelta negli scorsi anni.
Dietro la richiesta di Valeria Framondino, insegnante che frequenta la lista wii libera la lavagna, di avere la possibilità di testare la maschera in modo da prevenire eventuali problemi Leonardo Villani ha inviato questa mail:
Per quanti di Voi abbiano fatto richiesta di utilizzo della maschera Java o per chi interessato al solo test della stessa, in fondo alla presente troverete un link per il download della maschera di test Java.
I dati al suo interno sono da riferirsi al 2015 per ovvie ragioni.
Per eseguirla è necessario aver istallato e configurato una Java Virtual Machine compatibile Oracle JRE 1.7.
E’ in formato compresso (.zip) , quindi va scompattata ed eseguita da terminale per i sistemi Linux e Mac, estratta ed eseguita da terminale, ovvero cliccando sull’icona, per i sistemi Microsoft.
Una semplice guida la troverete nel file allegato (readMe.doc).
E’ possibile testare un istituto fittizio RMIC000000 e le sole classi di livello 2,5,10 che troverete disponibili. Si potrebbero avere messaggi del tipo: “nessuna classe per il corso di studio selezionato”, è normale.
Troverete la versione ufficiale il giorno delle Prove sul sito Invalsi.
AugurandoVi un buon lavoro Vi ringrazio e resto a disposizione, Leonardo Villani
Invitiamo quindi a diffondere questa notizia in modo che venga raggiunto il maggior numero possibile di scuole che potrebbero essere interessate.
Ci auguriamo che la soluzione della maschera java sia disponibile sul sito Invalsi senza che se ne debba fare una specifica richiesta.

Le soluzioni possibili

Come spiegavo nel post precedente, quest’anno è stato possibile tabulare le prove INVALSI con un applicativo Java multipiattaforma, con una soluzione slegata dal programma Excel a cui gli insegnanti erano abituati.

Questa novità è stata accolta con soddisfazione dai partecipanti alle comunità di insegnanti che utilizzano software libero (wii libera la lavagna in primis) che l’anno scorso si sono mossi per sollecitare una soluzione a questo problema da parte di INVALSI insieme alle provincie di Trento e Bolzano. Anche la comunità del software libero ha dato eco alla notizia che è rimbalzata su molti canali social.

Dopo i primi problemi, che immancabilmente sono venuti a galla, il contatto proficuo con l’ing. Leonardo Villani di INVALSI ha permesso di mettere a punto le versioni disponibili e, nel giro di qualche giorno, di avere a disposizione l’applicativo funzionante per gli ambienti windows e linux.

Chi non avesse avuto notizie, ecco i link per scaricare:

la versione per Linux
la versione per Windows
il manuale

Mi auguro che questo primo contatto prosegua nel tempo anche per gli altri appuntamenti della tanto contestata prova INVALSI (prova per la seconda delle scuole secondarie di secondo grado e prova di esame per la scuola secondaria di primo grado). Sarebbe bello che la possibilità di scaricare l’applicativo Java fosse inserita nell’area del sito INVALSI dedicata al reperimento delle risorse da parte delle segreterie. Ci farebbe sembrare un po’ meno “carbonari” e i nostri colleghi più restii a quest’alternativa potrebbero diventare più disponibili.

Infatti, fino ad ora, purtroppo, l’unico modo per ottenere l’applicativo è stato quello di richiederlo direttamente a INVALSI attraverso la casella di posta dedicata prove2014@invalsi.it, oppure di venirne a conoscenza perchè iscritti al gruppo Facebook siti scolastici, oppure alle liste di software libero collegate al mondo scolastico (wii libera la lavagna, porte aperte sul web, linux-scuola) oltre al fitto passa parola tra i vari docenti.

La messa a punto dell’applicativo, con test da parte di molti insegnanti, è stato possibile anche grazie al supporto delle comunità informali di insegnanti e di tecnici interessati al mondo della scuola. In questi ambienti, che si sono formati spontaneamente nel web e che si allargano sempre di più (ad oggi la comunità wii libera la lavagna conta 700 iscritti), si svolgono attività di supporto, di formazione e approfondimento che mi auguro possano essere riconosciute e sostenute anche dalle istituzioni.

Piccoli passi

Nella scuola italiana il mese di aprile e di maggio sono “dominati” dalla somministrazione delle prove Invalsi. Questo momento è molto dibattuto e discusso, tra chi è pro, chi è contro, chi non ritiene corretto avere una prova unica e altro ancora su cui adesso voglio sorvolare.

Al di là di tutte le polemiche e i punti di vista, resta il fatto che, una volta somministrate, le prove vanno poi tabulate dagli insegnanti. Fino ad ora lo si è fatto utilizzando un file di excel contenente delle macro. Questa soluzione tecnica, per funzionare, purtroppo costringe le scuole ad avere un ambiente windows e una precisa versione di MS Office.

Nel frattempo però sono sempre più numerose le scuole che, osservando le indicazioni contenute nell’art. 68 del Codice dell’Amministrazione Digitale e in particolare nelle linee guida pubblicate lo scorso gennaio, hanno cominciato ad usare software libero e si trovano nell’impossibilità di tabulare i risultati.

Nel mese di maggio del 2013, nella lista wii libera la lavagna e porte aperte sul web, abbiamo allora avviato una campagna di sensibilizzazione mandando mail di protesta all’Invalsi con la richiesta di soluzioni che non costringessero le scuole a dotarsi di programmi legati ad una particolare azienda. In seguito sono stati presi contatti con il dott. Ricci anche grazie al Dipartimento della Conoscenza e all’IPRASE di Trento.

Quest’anno, ecco la bella notizia: per la prima volta ci sarà la possibilità di tabulazione i risultati con soluzioni libere, per ora in via sperimentale.

Personalmente sono soddisfatto di questo primo risultato perchè è un primo segno che, se opportunamente sollecitate, anche le istituzioni ai livelli più alti possono offrire soluzioni interoperabili a beneficio di tutti. È compito di tutti noi, cittadini e insegnanti, richiedere alternative senza subire passivamente scelte di altri che ci condizionano nell’uso di determinati strumenti quando esistono delle valide alternative libere e che hanno l’indubbio vantaggio di liberarci da un giogo che ci opprime ogni giorno sempre di più.

La strada da fare verso la consapevolezza è ancora lunga, ma pian piano ci stiamo muovendo in quella direzione.